A causa dei rapidi progressi delle moderne tecnologie il mondo ha assistito ad una crescita esponenziale di dispositivi portatili digitali come smartphone e tablet. Questi dispositivi emettono alti livelli di luce ad una lunghezza d’onda tra i 400-490 nm (ovvero regione di colore blu nello spettro di luce visibile)
L’essere sempre iperconnessi è un problema comune tanto che oggi si parla di dipendenza digitale.
Con uno schema simile a quello causato dall’esposizione all’infrarosso (IR) o ultravioletto (UV), l’esposizione alla luce blu-violetta può essere associata ad alcuni effetti avversi sulla pelle. L’esposizione alla luce emessa da questi dispositivi elettronici, anche in caso di esposizioni brevi, può aumentare la generazione di specie reattive dell’ossigeno e quindi portare ad un invecchiamento cutaneo precoce. La pelle è infatti, uno dei principali bersagli dello stress ossidativo e il legame tra invecchiamento e stress ossidativo è ben documentato. Lo stress ossidativo porta in particolare, alla genesi delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) che a loro volta contribuiscono in modo determinante all’invecchiamento della pelle.
Le conseguenze della vita moderna e quindi l’essere sovraesposti alla luce artificiale di notte, ha conseguenze anche sui normali ritmi circadiani. Le nostre funzioni biologiche sono molto specifiche a seconda del giorno e della notte e l’inquinamento luminoso, interrompendo questo ritmo naturale, ha dimostrato di avere profonde conseguenze. Basti pensare che l’inquinamento luminoso proveniente dai LED e dall’elettronica e quindi una fonte principalmente di luce blu, è quella che più influenza il nostro rimanere svegli e vigili e non addormentarci.
L’esposizione alla luce blu durante la notte può far percepire al corpo che sia ancora giorno portando le cellule a “pensare” che sia giorno anche durante la notte e sfalsando completamente quelli che sono i normali processi fisiologici. L’uso di device elettronici prima del riposo ha conseguenze importanti soprattutto perché la luce blu è in grado di inibire la sintesi della melatonina alterando il corretto ritmo del sonno e del risveglio. La melatonina mostra molteplici proprietà che contrastano il danno ossidativo e quindi una delle conseguenze prevedibili di un arresto notturno è un aumento del danno ossidativo alle biomolecole.
La luce blu crea danni silenziosi ma visibili. Oltre a un cambiamento dello stile di vita, che potrebbe essere diminuire la frequenza di accensione dello smartphone e fare un po’ di beauty detox spegnendolo completamente per un range di tempo, l’introduzione di cosmetici specifici nella skincare routine è imprescindibile. Stiamo parlando ovviamente di un trattamento di clean beauty che sia formulato con attivi in grado di limitare i danni dati dalla luce blu e contempli un modello formulativo basato i ritmi circadiani della pelle, come i cronocosmetici Ambaduè.
Prof.ssa Daniela Gaudiello Direttore tecnico laboratorio Ambaduè Dott.ssa Maria Paola Merlo Chimico, fondatrice laboratorio Ambaduè